La sindrome papulo-purpurica a guanto e calzini è un esantema infettivo che insorge alcuni giorni dopo una sindrome influenzale con eritema delle mani e dei piedi e a volte con edema che evolve verso elementi petecchiali o maculo-papule purpuriche.
La caratteristica è la localizzazione delle lesioni che si fermano bruscamente alle caviglie e ai polsi: malattia guanti e calzini.

Spesso il paziente avverte prurito o dolore. Possono essere interessate anche altre sedi come le guance, i gomiti, le ginocchia, il dorso toracico, le cosce e l’area genitale. Il coinvolgimento della mucosa orale è frequente, consiste solitamente in erosioni, petecchie ed edema e interessa spesso le labbra, la lingua e il palato. Un coinvolgimento sistemico simil-influenzale (febbre, astenia, anoressia, malessere generale, linfoadenomegalie laterocervicali, artromialgie, dolori addominali) può precedere o accompagnare le manifestazioni cutanee.

La sindrome purpurica a guanti e calzini è stata descritta per la prima volta nel 1990 da Herms e altri; l’anno successivo Bagot e Revuz collegano questo caratteristico esantema all’infezione da Parvovirus B19. Gli esami ematochimici, oltre ad una positività per le IgM anti-Parvovirus B19 o altri virus, sono aspecifici.

La malattia si osserva soprattutto in primavera e in estate, predilige i bambini e i giovani adulti ed è causata, il più delle volte, dal, come già detto, Parvovirus B19, più di rado, dal Citomegalovirus, virus di Epstein-Barr, Herpesvirus umano 6 (HHV-6), Herpesvirus umano 7 (HHV-7), Coxsackievirus B o dal virus dell’epatite virale B. La malattia è contagiosa ed è trasmessa tra un soggetto infetto ad uno non immune, spesso, ma non sempre, con le goccioline di Fluegge-Wells, liberate con gli starnuti o i colpi di tosse; la contagiosità pare che sia limitata al periodo di eruzione cutanea. Il periodo d’incubazione, ovvero il periodo che passa tra l’ingresso del virus nell’organismo e la comparsa delle prime manifestazioni cliniche, varia in base all’agente etiologico implicato, ma il più delle volte è di 10-12 giorni.
La particolarità è che nel caso associato a Parvovirus, i sintomi come febbre, astenia, dolori muscolari sono successivi all’esantema e questo è importante nel caso di donne incinte.

Nella donna gravida, al contrario, può causare diverse e gravi complicanze al feto e per tale motivo occorre un attento controllo.

Lucia Villa
Dermatologa, San Benedetto del Tronto