L’origine dell’Adeste Fideles rimane ignota, ma la prima apparizione del testo scritto fu pubblicata da John Francis Wade, un autore inglese di inni religiosi del XVIII secolo. Facendo un passo indietro, alla morte di Charles II nel 1685, il fratello James II salì sul trono di Inghilterra e Scozia, che fino al 1707 erano ancora separati. Ma James era cattolico e venne cacciato con la Glorious Revolution protestante, che portò sul trono congiuntamente Mary (figlia di James II) e il marito William III d’Orange.
Il nipote di James II, Charles Edward Stuart era nato a Roma alla corte Stuarda (Jacobita, da “James”) che era stata esiliata a Palazzo Muti (di fianco alla Basilica dei Santi Apostoli) e messa sotto la protezione del Papa e del Re di Francia Luigi XIV. Molto amato anche tutt’ora dagli Scozzesi, come tutti gli Stuart, Bonnie Prince Charlie (come Charles Edward Stuart era chiamato per il suo bell’aspetto e gli splendidi capelli biondi: Bonnie che in scozzese sta per “bello”) condusse una campagna di riconquista della Scozia finanziata da Luigi XIV. Nonostante le difficoltà nel viaggio dalla costa francese per una terribile tempesta sulla Manica, poi chiamata il “Protestant wind”, Charles Edward Stuart riuscì a riconquistare la Scozia. Ahimè, la decisione presa poi, di riconquistare anche l’Inghilterra, gli fu fatale: fu sconfitto e la rivolta dei giacobiti soppressa nel 1745. Il nostro Bonnie Prince Charlie se ne dovette tornare in modo rocambolesco a Palazzo Muti a Roma. Dopo la soppressione della rivolta dei giacobiti (cioè i fedeli agli Stuart), John Francis Wade, l’autore di inni religiosi di cui abbiamo appena fatto menzione, come molti altri prominenti cattolici, si rifugiò in Francia. Ora, una teoria del Dipartimento di Musica dell’Università di Durham nel nord dell’Inghilterra, interpreta la lirica dell’Adeste Fideles di Wade come una chiara referenza alla restaurazione giacobita sul trono Britannico.
La lirica sarebbe stata scritta da Wade come un’ode a Bonnie Prince Charlie, nato sotto Natale (il 20 Dicembre 1720) e vede i “fedeles” come i sudditi leali a Bonnie Prince Charlie, noto come il Re degli Angeli. Tornando ora al nostro William III d’Orange, era rimasto il solo Re d’Inghilterra alla morte di Mary (il trono era congiunto). Soffrendo di un’asma cronica, per sfuggire all’aria pestilenziale del centro di Londra, oltre che restaurare Hampton Court, fece costruire Kensington Palace e la reggia di Het Loo ad Apeldoorn in Olanda. In questo suo rifugio olandese, William viveva felicemente coi suoi vari fidanzati, il più famoso dei quali fu Arnold Joost van Keppel. Così che la duchessa d’Orleans, cognata di Luigi XIV, terribile malalingua, chiamava Het Loo “le chateau du derrières”. Tutt’oggi la famiglia reale olandese (la casa d’Orange) a Natale apre Het Loo per una splendida collezione di addobbi natalizi d’epoca, tra tavole imbandite, festoni e soprattutto una serie di alberi di Natale storici, tutti ovviamente decorati con delle magnifiche arance.
Paolo Rizzi
gastroenterologo, Londra