Perché e come salvarsi

Quante volte, come la maggior parte di tutte voi, mi sento stanca, a pezzi, con i nervi a ‘fior di pelle’!
Il lavoro è tanto, mai un’attimo di respiro, divisa tra l’attività di medico di medicina generale, la dermatologa, la moglie, la madre, la tuttofare.
Dal mese di aprile di quest’anno poi, la Regione Lombardia ( tra le più virtuose in fatto di contenimento della spesa sanitaria ) ha obbligato tutti noi medici di famiglia – termine non più in uso, ma a me tanto caro,- a collegarci al fatidico SISS (Sistema Informatico Socio-Sanitario).
Non voglio tediarvi con la descrizione di tutte le procedure che quotidianamente faccio per collegarmi e scollegarmi al SISS. Vi dico solo che spesso il computer si blocca, il SISS va in tilt, le ricette prescritte per farmaci, esami di laboratorio, visite specialistiche ecc. ecc. vengono rifiutate per varie ragioni… allora si compone il numero verde messo a disposizione per capire l’errore e non ripeterlo più (come a scuola); intanto il tempo passa, gli appuntamenti saltano, i pazienti nella sala d’attesa mugugnano e guardano l’orologio, io mi innervosisco e tento di spiegare loro che non riesco più, ora come ora, a fare il medico come vorrei, oberata come sono dalla burocrazia, ma che con un po’ di pazienza tutto il sistema si velocizzerà e tutti ne trarremo giovamento (???). E quando, poi, l’ultimo paziente è uscito, non tiro il classico sospiro di sollievo! No, devo ancora controllare i referti medici inviatimi dalle varie strutture, sempre che internet funzioni, preparare le ricette lasciate in casella per il giorno dopo, andare ai corsi di aggiornamento obbligatori – fatti quasi sempre alla sera dopo le 20 !!!
E la famiglia? In tutto questo turbinio inesorabilmente ne fa le spese…
Certo, l’amore per la mia professione è tanto ed è grazie a questa ‘insana passione’ che ogni mattina mi alzo, mi vesto, rispondo al telefono, esco, vado in ambulatorio, visito, ecc.ecc., ma ci sono dei giorni in cui mi sento veramente soffocare; e allora? Allora, care amiche, stacco la spina perché ho capito (non è mai troppo tardi) che la vita è fatta anche di PAUSE.
Impariamo tutte a concederci queste sacrosante PAUSE.
Ci guadagneranno tutti coloro che ci stanno a cuore e ne trarremo giovamento anche noi diventando più disponibili, serene, sorridenti: inevitabilmente più belle.

Cristiana Belloli
Dermatologa, Milano