Il melasma è un disturbo cutaneo caratterizzato da un’iperpigmentazione acquisita, che si manifesta tipicamente con macchie irregolari e simmetriche sulle aree esposte alla luce solare, in particolare sul volto. Si manifesta prevalentemente nelle donne, in particolare in quelle con fototipi più scuri. La condizione può influire in modo significativo sulla qualità della vita a causa del suo impatto estetico evidente e delle frequenti recidive. L’attivazione anomala dei melanociti è alla base della patogenesi del melasma, che si caratterizza per un’eccessiva deposizione di melanina. Diversi fattori contribuiscono a questo processo, tra cui influenze ormonali (es. gravidanza, contraccettivi orali, terapia ormonale sostitutiva), radiazioni ultraviolette (UV), predisposizione genetica e mediatori dell’infiammazione. L’esposizione costante ai raggi UV stimola la produzione di specie reattive dell’ossigeno (ROS), provocando stress ossidativo e un’attivazione delle vie melanogeniche. I processi infiammatori e la stimolazione mediata dagli ormoni favoriscono ulteriormente la sintesi di melanina. Questi fattori inducono un’iperattività dei melanociti e una produzione eccessiva di pigmento, portando infine alle caratteristiche chiazze iperpigmentate del melasma. Sebbene non esista ancora un trattamento definitivo considerato “gold standard”, la terapia di prima linea per il melasma comprende generalmente agenti topici, come l’idrochinone e le creme a tripla combinazione contenenti idrochinone, tretinoina e corticosteroidi. Altre opzioni terapeutiche includono agenti depigmentanti non a base di idrochinone, acido tranexamico, peeling chimici, terapie basate su laser o luce. L’uso di una protezione solare rimane fondamentale e indispensabile sia nel trattamento che nella prevenzione del melasma. Nei pazienti affetti da questa condizione dovrebbe essere utilizzata regolarmente una protezione solare ad ampio spettro ed ad alto SPF. Considerando la patogenesi multifattoriale del melasma, una strategia terapeutica combinata che utilizzi una formulazione con SPF 50+ arricchita con agenti antiossidanti, antinfiammatori e modulanti della melanina, come acido ellagico, niacinamide ed estratto di Polypodium leucotomos, potrebbe agire su più vie patogenetiche, migliorando l’efficacia del trattamento. Il Polypodium leucotomos (PLE) è una felce tropicale originaria dell’America centrale e meridionale. L’estratto contiene composti fenolici con una potente attività antiossidante, in grado di ridurre lo stress ossidativo indotto dai raggi UV, e anti-infiammatoria. Studi clinici e non clinici hanno dimostrato i suoi effetti protettivi contro i danni da radiazioni UV e ne hanno anche supportato l’uso nel melasma1. La niacinamide è ampiamente riconosciuta per le sue proprietà antinfiammatorie e per la capacità di rinforzare la barriera cutanea. Inoltre, inibisce il trasferimento dei melanosomi dai melanociti ai cheratinociti, riducendo così la distribuzione della melanina nello strato epidermico superiore e attenuando l’iperpigmentazione visibile. Infine, l’acido ellagico agisce principalmente chelando gli ioni rame nel sito attivo della tirosinasi, un enzima chiave della melanogenesi, riducendone l’attività catalitica e la sintesi di melanina.
La potenzialità di questa protezione solare arricchita con agenti antiossidanti, antinfiammatori e modulanti della melanina è stata testata in uno studio pilota in fase di pubblicazione condotto su 20 donne (età media 40 ± 10 anni) affette da melasma o da iperpigmentazione indotta dal sole, le quali hanno applicato il prodotto ogni mattina e ogni due ore durante l’esposizione solare, per un periodo di 12 settimane. Dopo 12 settimane, il punteggio MASI (Melasma Area and Severity Index) è diminuito del 36%, e alla settimana 24 (fine del follow-up) ha mostrato un’ulteriore riduzione del 44% rispetto al valore iniziale. Questi risultati sono particolarmente rilevanti se confrontati con altri approcci terapeutici: la sola protezione solare riduce il punteggio MASI del 10–20%, mentre altri prodotti dermocosmetici ottengono riduzioni fino al 38% dopo 6 mesi2. I trattamenti topici convenzionali (come idrochinone, acido tranexamico e acido azelaico) mostrano in genere miglioramenti del 30–60%3,4. Oltre ai tradizionali regolatori della pigmentazione cutanea, il cui ruolo nella patogenesi del melasma è ormai ben documentato, sta emergendo l’interesse verso i recettori della vitamina D (VDR) come nuovi potenziali target terapeutici. I VDR svolgono un ruolo cruciale nella differenziazione dei cheratinociti, nella modulazione della risposta immunitaria e nella protezione antiossidante, tutti processi strettamente coinvolti nello sviluppo del melasma. Studi in vitro hanno evidenziato che, sebbene la radiazione UV stimoli la sintesi di vitamina D nei cheratinociti, essa determina al contempo una riduzione dell’espressione dei VDR. Una diminuzione o un’alterazione della segnalazione mediata da tali recettori può quindi incrementare la suscettibilità cutanea al melasma, compromettendo la corretta regolazione dell’attività melanocitaria e della risposta infiammatoria locale. Evidenze recenti suggeriscono che la combinazione dell’estratto di Polypodium leucotomos (PLE) con l’estratto di Aspalathus linearis (che sarà inclusa nelle future formulazioni del prodotto) eserciti proprietà fotoprotettive e contribuisca a preservare l’espressione dei recettori della vitamina D (VDR) nei cheratinociti sottoposti a stress ossidativo. Tali risultati indicano che l’associazione dei due estratti potrebbe potenziare ulteriormente l’efficacia clinica nel trattamento del melasma, rappresentando una promettente strategia terapeutica integrata. Grazie alla sua capacità di agire su più vie patogenetiche di questa condizione, questa protezione solare ad ampio spettro (SPF 50+) contenente estratto di Polypodium leucotomos, niacinamide, e acido ellagico (Heliocare Pigment Solution, Cantabria Labs Difa Cooper) emerge come una strategia promettente nella gestione dei pazienti con melasma, non solo nella prevenzione dell’iperpigmentazione e delle recidive del melasma, ma anche nella riduzione della gravità del melasma stesso e nel miglioramento dell’iperpigmentazione indotta dal sole.
Francesca Colombo, Direzione Medica Cantabria Labs Difa Cooper
Bibliografia
1 Nestor M, Bucay V, Callender V, Cohen JL, Sadick N, Waldorf H. Polypodium leucotomos as an Adjunct Treatment of Pigmentary Disorders. The Journal of clinical and aesthetic dermatology. 2014;7(3):13-17.
2 Rocio J, Kovylkina N, Cestari T, et al. A Novel Dermocosmetic Routine Containing Vitamin B3 and 2‐Mercaptonicotinyl Glycine Significantly Improves Melasma After 3 Months of Daily Use. Journal of Cosmetic Dermatology. 2025;24(10). doi:10.1111/jocd.70476
3 Cassiano DP, Espósito ACC, da Silva CN, et al. Update on Melasma—Part II: Treatment. Dermatol Ther (Heidelb). 2022;12(9):1989-2012. doi:10.1007/s13555-022-00780-4
4 Mushtaq F, Marwat RK, Saleem M, Khan A, Khan S, Imran H. Comparison of Efficacy of 5% Tranexamic Acid vs 20% Azelaic Acid in Patients of Melasma. Journal of Health and Rehabilitation Research. 2024;4(1):
